mercoledì 30 dicembre 2009

riflessioni estemporanee su certi convenevoli







Cosa rispondete, e cosa vi aspettate vi si replichi, alla domanda : come state?
Rispondere secondo come vi sentite in quel momento, o date seguito alla convenzione sociale che vuole che si risponda, sempre: “Bene” ?
Se seguite questa convenzione, la seguite con tutti? O solo con i conoscenti superficiali, quelle presente umane quasi incidentali sul percorso della vostra vita che, triste a dirsi, che ci siano o meno non cambia nulla?
Ai vostri amici, ai vostri cari, cosa rispondete? Dite come davvero vi sentite? E loro, cosa vogliono sentire da voi? E voi cosa volete che vi rispondano? Non è forse, che se di qualcuno v’importa, vorreste che vi rispondesse in tutta sincerità? Certo, in maniera adeguata, senza cadere nel patetismo, ma non credete, forse, che come amico, figlio, genitore, fratello, sorella, amante … possa essere più interessante sapere come la persona si sente, piuttosto che rispondere e adeguarsi a un rito sociale?
I balletti convenzionali si potrebbero tenere per le persone che non ci interessano, cui non interessiamo, o che vogliono sentirsi migliori davanti a te … quando ad una persona ci si tiene, penso, si dovrebbe spezzare la ritualità a favore di un sincero interessamento.

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