Chissà se le autorità competenti in materia di clandestini ne è venuta a conoscenza! Certo è che ora che la notizia è stata pubblicata su un mensile della provincia, il trentino, mensile distribuito gratuitamente anche in biblioteca non potranno più ignorare il fatto: un extracomunitario ha scollinato da nord ed è entrato, senza passare dalla dogana e mostrare i documenti, nel territorio nazionale. Il suo nome in codice è B132, e fonti sicure riferiscono che si è stabilito/a tra la val
Rendena, la Val di Sole e la Val di Non, osando addirittura aggirarsi nei parchi nazionali protetti; forse , però, c’è modo di controllarlo/a, grazie ad un radio collare.
Mi auguro proprio, che la povera lince, nata dal progetto di ripopolazione attuato in Svizzera e originaria nel cantone San Gallo, non sia colpita da un mandato di espulsione, solo perché extracomunitaria. Per fortuna i responsabili dei nostri parchi nazionali si sono impegnati per la sua tutela, anche perché è un punto d’orgoglio che una specie così delicata abbia trovato un territorio favorevole entro i nostri confini.
Mi auguro proprio, che la povera lince, nata dal progetto di ripopolazione attuato in Svizzera e originaria nel cantone San Gallo, non sia colpita da un mandato di espulsione, solo perché extracomunitaria. Per fortuna i responsabili dei nostri parchi nazionali si sono impegnati per la sua tutela, anche perché è un punto d’orgoglio che una specie così delicata abbia trovato un territorio favorevole entro i nostri confini.
5 commenti:
hola, non ci si sente da unp o',eh?come va?
I felini mi sono sempre piaciuti. Speriamo che anche la Lince ritorni a vivere sulle nostre alpi. Anche se qualcuna, italianissima, forse esiste ancora :-)
ciao.bel post.Come ti va???
rape
speriamo che la lince si trovi bene nella nostra terra! non sarebbe male trovarla anche nei boschi di luserna! ciao elio
ho lanciato una proposta sul mio blog; chi vuole partecipare si segni!
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